27 agosto 1998
Inserito nell'elenco dei Soci Collaboratori
Judicaria
Attività letteraria a mio nome e con altri
Judicaria
N. 28 – aprile 1995
1.
Ferri
da guerra rinvenuti nei pressi di Castel Drena. Di
Tullio Pasquali
Il
contributo riguarda una cuspide d'arma in asta e dei
triboli,
pp. 54-58.
Recuperi
di
Ivano Bernardi
2.
Presenze
preistoriche in due località diverse delle Giudicarie
Esteriori. Di Franco Bonomi e Tullio Pasquali.
Il
recupero
dei materiali è di F.
Bonomi
il contributo letterario di T.
Pasquali,
pp.58-61.
Judicaria
N. 29 – agosto 1995
3.
Località
Cornelle (Valle Giudicarie Esteriori).
Di
Franco
Bonomi e Tullio Pasquali
La
ricerca
dei materiali è di F.
Bonomi
il contributo letterario di T.
Pasquali,
pp. 55-59.
4.
Malga
di Vigolo (Trentino occidentale).
Di
Tullio
Pasquali
Sono
alcune
selci attribuibili a frequentazioni paleo-mesolitiche,
p. 60.
Judicaria
N. 34 – aprile 1997
5.
Un
problema irrisolto. La tutela delle zone archeologiche
periferiche contro il saccheggio dei collezionisti
privati.
Di
Tullio
Pasquali
Si
propone
di coinvolgere le autorità locali dai forestali ai
guardia caccia, pp.
114-116.
Judicaria
N. 37 – aprile 1998
6.
Frammenti
di ceramica preistorica rinvenuti sulle rive del lago di
Ledro in località Doss de Lana (Mezzolago).
Di
Franco
Bonomi e Tullio Pasquali
Recuperi
di
F.
Bonomi,
contributo letterario di T.
Pasquali,
pp. 17-18.
7.
Un
frammento di boccale monoansato di epoca romana a Vigolo
Baselga.
Di
Tullio Pasquali
Il
coccio
databile fra il I e IV scolo d.C. ha sulla parete una
probabile lettera graffita
a secco di
tipo retico ,
pp. 19-21.
Judicaria
N. 41 – agosto 1999
8.
I
resti di cultura materiale. L'esempio castellano.
Di
Tullio
Pasquali
Vengono
illustrati
e descritti le ceramiche, i vetri e i ferri che si
possono rinvenire in un sito bassomedievale, pp.
16-22.
Judicaria
N. 42 – dicembre 1999
9.
Doss
de le strie Ceniga. Tracce di presenze preistoriche. Di
Franco Bonomi e Tullio Pasquali
Il
Dosso
delle strie è situato a sud dell'abitato di Ceniga
(frazione di Dro), il materiale recuperato potrebbe
appartenere alla tarda età del Bronzo, pp.
23-24.
Il recupero è di F.
Bonomi,
lo studio dei reperti di T.
Pasquali.
Judicaria
N. 46 -aprile 2001
10.
Le
stoviglie da tavola dipinte nell'Ultima Cena nella
Chiesa di S. Antonio Abate a Pelugo. Di Tullio Pasquali
Vengono
confrontate
le stoviglie dipinte con materiali simili rinvenuti nei
castelli Trentini, pp.
12-20.
Judicaria
N. 47 – agosto 2001
11.
Le
ceramiche rinascimentali del Borgo Medievale di Canale.
Di Claudia
Ceretti
e Tullio Pasquali
Nel
restauro
della propria casa (“Cà del Carbonèr”) Claudia
Ceretti
recuperava della ceramica ingobbiata graffita dipinta
sotto vetrina incolore. La nota illustra i frammenti più
significativi, pp.
31-46.
Il contributo letterario è di T.
Pasquali.
Judicaria
N. 49 – aprile 2002
12.
Metalli
bassomedievali provenienti da Castelpiano.
Di
Tullio
Pasquali
Castelpiano,
scomparso
già alla metà del 1300, si trovava sul Dosso della Croce
detto anche Castellar (730 m. s.l.m.) che separa Baselga
del Bondone da Sopramonte. I metalli: cupidi di freccia
fibbie e alto, appartengono a collezionisti privati,
pp. 19-26.
Judicaria
N. 68 – agosto 2008
13.
Un
antimurale di Castel Madruzzo sul dosso dei Bertini
(Comune di Lasino – Valle di Cavedine).
Di
Tullio
Pasquali
Viene
segnalata
su un dosso in centro valle, chiamato dosso dei Bertini,
la presenza (totalmente inedita) dei resti di una torre
quadrangolare che dista circa 600 metri da Castel
Madruzzo. I reperti rinvenuti sono ferri da guerra
sopratutto riferibili al periodo bassomedievale e
appartengono a collezionisti privati, pp.
34-40.
Judicaria
N. 71 – agosto 2009
14.
Recupero
di frammenti ceramici presso la chiesa di Bivedo. Chiesa
di Sant'Antonio Abate in Bivedo frazione del comune di
Bleggio Superiore.
Di Tomaso
Iori
e Tullio Pasquali
Le
ceramiche
illustrate, dal XIII al XVIII secolo, provengono dalla
vagliatura del terreno di risulta di una grande scasso
eseguito per mettere a dimora la caldaia per la chiesa,
pp.
47-51.
Il recupero è di T.
Iori
lo
studio
dei materiali di T.
Pasquali.
Judicaria
N. 75 – dicembre 2010
15.
Soldati
dell'esercito di Vendôme in un ex voto del santuario
della Madonna delle Corona di Spiazzi (Verona). Di
Tullio Pasquali
Si
segnala
che tra gli ex voto della Madonna della Corona vi è un
quadretto che rappresenta il cortile di un edificio
(convento?). La rappresentazione è drammatica, uno
scontro armato fra militari che per le divise degli
assalitori dovrebbe trattarsi di truppa al comando del
generale Vendôme
(1703),
pp.52-54.
Judicaria
N. 80 – agosto 2012
16.
I
castellieri preistorici della conca di Terlago
pubblicati da Desiderio Reich sul Bollettino della
Società Rododendro e La Paganella. Di Tullio Pasquali
Dopo
aver
descritto i 5 castellieri indicati da Reich ne vengono
aggiunti altri 5 scoperti dopo le sue pubblicazioni,
pp. 46-64.
Judicaria
N. 83 – agosto 2013
17.
Due
rocchetti protostorici rinvenuti nel Basso Sarca. Di
Franco Bonomi e Tullio Pasquali
I
due rocchetti attribuiti alla seconda Età del Ferro sono
in terracotta, uno proviene da Riva del Garda (località,
alle foci di S. Giacomo) e l'altro dal centro storico di
Arco,
quest'ultimo
di
notevole
interesse per la presenza di una lettera retica
graffita, pp. 31-33.
Il
materiale
è di F.
Bonomi,
lo studio di T.
Pasquali.
Judicaria
N. 84 – dicembre 2013
18.
Tre
mattonelle da stufa dell'antica fornace di Rango. Di
Tomaso Iori e Tullio Pasquali
Le
tre
mattonelle riguardano un lotto di materiale di scarto di
una fornace attiva nel XV-XVI secolo nei pressi
dell'abitato di Rango. I frammenti furono rinvenuti nel
2001 in occasione del restauro di un edificio. Degna di
nota è la mattonella con la rappresentazione di un
cavaliere corazzato con lancia in resta che è identica a
quelle presenti nella raccolta del Castello del
Buonconsiglio a Trento, pp.
26-38.
Tutto
il
materiale è stato raccolto da T.
Iori.
Il contributo letterario è di T.
Pasquali.
Link
all'articolo
19.
Il
Castellazzo o Castion di Molveno. Un incerto castelliere
preistorico.
Di
Tullio Pasquali e Remo Carli
Lo
storico
Desiderio Reich nel 1908 lo definisce castelliere, però non
si conoscono fin'ora ritrovamenti archeologici. Mentre nel
1954 nel vicinissimo lago di Molveno con l'abbassamento del
lago furono rinvenute tracce preistoriche riferibili all'età
del Bronzo, pp. 62-67.
Di
R.
Carli
foto e disegni di T.
Pasquali
il contributo letterario.
Judicaria
N. 86 – aprile 2014
20.
Il
castelliere di Covelo o dosso de Nariol. Di Tullio
Pasquali
Nella
Judicaria
2012 N. 80 segnalavo sul castelliere di Covelo o dosso
de Nariol solo presenze sporadiche bassomedievali.
Mentre attraverso una pubblicazione di Luca
Pisoni
vengo
a
conoscenza che nel primo decennio del'900 furono
rinvenuti molti cocci preistorici, ora custoditi al
Museo Civico di Bolzano, pp.
38-42.
Judicaria
N. 89 – agosto 2015
21.
La
lucerna romana rinvenuta a Nago nel 1934 e breve
descrizione delle altre lucerne romane ritrovate
nel territorio di Nago.
Di
Tullio
Pasquali
Il
contributo
usa come “guida” la monografia “Le
lucerne
antiche del Trentino”
(1985) di Maria
Cristina
Gualandi Genito. Opera fondamentale
per conoscere il patrimonio delle vecchie
raccolte presenti nei musei trentini: Museo
Provinciale d'Arte, Museo civico di Rovereto,
Museo civico di Riva del Garda, Museo
Diocesano Trentino, e quelle di sicura
provenienza trentina attualmente presenti al
Museo civico di Bolzano e al Tiroler
Landesmuseum di Innsbruck. Il saggio come è
preannunciato nel titolo riguarda solo le
lucerne di Nago. Unico reperto inedito è una
lucerna del tipo a voluta rinvenuta nei primi
decenni del '900 e conservata dagli scopritori
(eredi) come cimelio di famiglia.
Judicaria
N. 90 – dicembre 2015
22. Le ole e le mattonelle da stufa dall'antica fornace di Rango. Di Tomaso Iori e Tullio Pasquali.
Il
saggio
amplia la conoscenza delle mattonelle da stufa
rinvenute a Rango, in gran parte provenienti
dall'antica fornace di Rango (Vedere: Judicarie N. 84.
Dicembre 2013, pp. 26-38). Esse sono suddivise in due
forme base, le prime riguardano le ole, così chiamate
perché possono ricordare le pentole (ole). Hanno la
bocca quadrata aperta con il fondo a disco. Le seconde
sono le mattonelle, che si distinguono per la forma
piatta, di norma ornata con motivi in bassorilievo. Si
termina aggiungendo la descrizione e l'uso delle stufe
da parte di due cronisti d'eccezione. Pietro Andrea
Mattioli (1539) e Michel'Angelo Mariani (1673), pp.
21-36.
Articolo
già
pubblicato in Saggi. Argomenti, romani, longobardi e
medioevo. Vedere 2014, n. 45.
Judicaria
N° 92 – agosto 2016
23. Le
presenze protostoriche a Bocca di Vaion (Monte
Bondone, Trento)
Di Tullio
Pasquali
Il
saggio
si articola in più argomenti. Una premessa
topografica; le presenze protostoriche rinvenute nel
1980 e negli anni successivi; le aree di rinvenimento;
l'insieme dei materiali; la descrizione dei frammenti
ceramici; la descrizione dell'industria litica e dei
metalli. Nelle considerazioni si osserva che le
presenze protostoriche di Bocca di Vaion provengono
dalla sottostante Val di Cavedine, essendo dal l'Età
del Bronzo in poi intensamente abitata. Si conclude
auspicando che qualche “volenteroso studioso” sia
disponibile ad eseguire delle ricerche mirate per
conoscere l'effettivo via vai, dal Monte Bondone alla
Val di Cavedine e dalla Val di Cavedine al Monte
Bondone, dal periodo preistoria in poi, pp.
37-47.
24. L'istruzione formale e
l'organico dell'esercito austroungarico 25 anni prima
della Grande Guerra.
Di Tullio
Pasquali
Viene brevemente
descritto il taccuino (militare) di Tonina Albino,
datato: Trento 16 febbraio 1889, pp.
82-84.
Si invia i lettori al sito www.tulliopasquali.it
dove è presente il testo integro nei documenti
inediti.
Judicaria
N. 95 – Agosto 2017
25. 21 agosto 1768: la distruzione
del dazio imperiale di Tempesta e le conseguenze.
Di: Tullio Pasquali
Il 21 agosto 2018 ricorrono i 250 anni della distruzione del dazio
imperiale di Tempesta da parte delle genti delle Giudicarie. Il
contributo è una rielaborazione di tre studi. Il primo del 1786 è
di padre Ciprano Gnesotti: Memorie per servire alla storia delle
Giudicarie disposte secondo l'ordine dei Tempi: recensione; il
secondo del 1898 di don Lorenzo Felicetti: Tre decapitati in Tione
ovvero li 12 marzo 1772. Storia della demolizione del Dazio di
Tempesta sul Garda. Fatta dai sollevati Giudicariesi li 24 agosto
1768; il terzo del 1924 di don Ernesto Lorenzi: La demolizione del
Dazio di Tempesta nel 1768. Episodio di Storia Giudicariese.
Si descrive gli eventi dal 1765 al 1772, pp. 51-62.
Judicaria
N° 101 – Agosto 2019
Di: Tullio Pasquali
Il contributo è stato possibile realizzarlo attraverso una attenta lettura della monografia dall’emerito arcivescovo di Trento don Luigi Bressan dal titolo “L’invasione del Trentino nel 1703. La campagna del generale Vendôme attraverso la corrispondenza presso l’Archivio Francese della Guerra a Parigi”. Lo studio focalizza la corrispondenza inviata a Luigi XIV e al primo ministro della guerra sulla presa delle fortificazioni di Acquanegra del Monte Baldo e l’assedio e la distruzione di Castel Pénede, pp. 20-44.
Judicaria
N° 102 – Dicembre 2019
27. In località Priori il ritrovamento di un insediamento di cacciatori preistorici
Di: Tullio Pasquali
40 anni fa, il 6 agosto 1979, sulla sponda settentrionale del lago di Andalo lo scrivente rinveniva tracce di bivacchi di cacciatori preistorici riferibili alla fase finale del Paleolitico Superiore. Si descrive i momenti della scoperta, dei successivi scavi archeologici del Museo Tridentino di Scienze Naturali (1980), e del rinvenimento, sempre da parte mia, di tracce analoghe in località Cadin di Andalo (luglio 1980), pp. 29-32.
Judicaria
N. 103 – Aprile 2020 pag 18
28. Le incisioni nella roccia di Terlago e Còvelo
Di: Tullio Pasquali e Ivana Mosna
A nord del lago di Terlago, su una roccia levigata dai ghiacciai, si trova graffito il profilo di un caprino. Il segno che dà corpo alla raffigurazione è sicuro dando realismo alla rappresentazione. A Còvelo sulla sommità del dosso che affianca la chiesa di San Giacomo, sulle rocce “piallate dai ghiacciai”, vi sono 15 profondi fori allineati del diametro medio di 10-15 cm, dei quali non si conosce l’uso. Si propone che in antico fossero delle coppelle e successivamente riprese con delle subbie o arnesi simili per ricavarne dei blocchi da costruzione oppure riempiti di polvere pirica usati come mortaretti.
Judicaria
N. 106 - Aprile 2021
N. 29. I treppiedi distanziatori rinvenuti in località Foci di San Giacomo di Riva del Garda
Di: Franco Bonomi e Tullio Pasquali
Il contributo descrive dieci piccoli distanziatori recuperati alla fine degli anni’80 del secolo scorso nel terreno di una casa in costruzione in località Foci di San Giacomo. Sono manufatti in terracotta a tre braccia radiali che servivano per tenere staccate le scodelle e altro simile. Si studiano i marchi impressi ipotizzando significati altamente simbolici. Tali manufatti testimoniano la presenza in loco di una fornace di vasellame o la discarica della stessa, pp. 30-34.
Judicaria,
N. 108 Dicembre 2021
N. 30. 27 agosto 1703. I vari resoconti sulla battaglia di Ranzo
Di Tullio Pasquali
Lo studio confronta le relazioni sulla battaglia di Ranzo dell’alto comando francese con le versioni trentine (dal 1703 al 2012), dove 100 soldati francesi furono annientati dai difensori della Patria, delle Giudicarie con dei Schützen della Bassa Tesina e pochi imperiali, pp 47-60.
Judicaria,
N° 113 – Agosto 2023
31.
Tomaso Iori. Un uomo che non dimenticherò mai
Di Tullio Pasquali
Un primo pomeriggio del maggio 1999, Tomaso suonò il campanelle di casa, vidi un signore dai capelli arruffati che dopo pochi preamboli aprì una borsa e mi fece vedere dei cocci di vasellame che aveva recuperato a Balbido, e chiese, sull’età di quel cocciame il mio parere. Subito riconobbi, dai colori e dai decori, dei frammenti del XVI-XVII secolo. Gli dissi che sono del 1500-1600. Il volto, che era leggermente imbronciato, si ‘apri’ con un grande sorriso e disse che confermavo quello che lui già supponeva. Da quel giorno siamo diventati amici.Venerdì 20 gennaio 2023, apro il giornale l’Adige e a pagina 43 trovo il seguente titolo. Esteriori. Il lutto. Addio a Tomaso Iori. Grazie a lui nacque il Museo della scuola. Rimasi di sasso
Va detto che Tomaso oltre la sua scuola aveva un amore sviscerato per i suoi cocci che aveva ‘battezza’ FORME BELLE. Se sfogliamo i suoi siti internet, troviamo i suoi quaderni e vediamo il gigantesco lavoro che fece per la scuola e per le Forme Belle. E per le ceramiche è riuscito a coinvolgere una marea di persone sia della sua valle, come insigni studiosi di Rovigo, Faenza e Bologna.
A modo mio, voglio ricordarlo, riproponendo cinque reperti con decori diversi che da Tomaso sono stati più volte pubblicati nei suoi numerosi lavori sia scritti che via internet, pp. 69-76.